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Immaginiamo di voler costruire un  algoritmo che imiti  il metodo con il quale la funzione intuizione individua il significato di ciascun simbolo onirico.

Ipotizziamo che il sogno “piazzi” il simbolo onirico da interpretare esattamente nella location neuronale nel quale è prememorizzato geneticamente il significato del Sé che  quel simbolo rappresenta , significato  che è però in uno stato di latenza in quanto non è stato ancora attivato dalla forza vivificatrice della libido*.

E ciò in quanto il collegamento tra quella location neuronale ed il significato ivi esistente, in  istato di latenza,  ed il corrisponde istinto inconscio non è stato mai attivato **.

La funzione intuizione cerca tra tutte le tracce mnestiche di tutte le esperienze vissute dall’individuo quella cronologicamente più recente al qui ed ora in cui si è manifestato il simbolo  onirico , traccia la quale rappresenti esattamente il significato cercato.

Ma come fa la funzione intuizione a trovare quella particolare “associazione spontanea”/traccia mnestica/esperienza vissuta  la quale rappresenta il significato  del simbolo se non ha ancora individuato il significato del simbolo stesso ?.

Nella folle idea di costruire quell’algoritmo ipotizziamo allora che la location neuronale che ha  geneticamente prememorizzato quel significato e sulla quale si è “proiettato” il simbolo onirico abbia in sé un marcatore, un flag.

La funzione intuizione/algoritmo ricerca allora tra tutte le tracce mnestiche delle esperienze vissute quel particolare marcatore , quel particolare flag.

Ricercando quel marcatore in TUTTE le tracce mnestiche cronologicamente memorizzate nel cervello , ricerca che avviene quantisticamente a velocità forse persino superiore a quella della luce , individua via via la traccia/associazione cronologicamente più vicina al simbolo onirico manifestatosi la quale abbia in sé quel marcatore e procede così cronologicamente a ritroso ,traccia dopo traccia, finchè  TRACCIA un percorso neuronale tra la location nella quale si è manifestato quel simbolo onirico e la associazione ZERO cioè il significato inconscio che il contenuto istintuale ha rappresentato nel sogno.

Qui giunta succedono le solite cose: collassa la funzione d’onda, l’insight si manifesta alla coscienza dell’ego, il significato latente nella location si attiva e viene energizzato grazie al percorso tra istinto e location individuato dalla funzione intuizione, la coscienza muta e rielabora in sé tutte le sue informazioni per generare un nuovo adattamento possibile adeguato  alla nuova “scoperta”.***Non sarebbe un algoritmo complicato da scrivere ma ci vorrebbe un computer quantistico come il cervello per elaborarlo.

Come detto nel titolo questo è solo un gioco , una sorta di esperimento mentale tipo il ben più famoso esperimento EPR.

(*) L’ipotesi di base è che la coscienza umana, ed animale in genere, è geneticamente predisposta per sviluppare in sé una crescita psichica completa che alla fine poco alla volta attivi la coscienza di sè. Ipotesi a dir poco banale .Se non fosse così non esisterebbe vita tra gli animali dotati di cervello neuronale.Per quanto riguarda la coscienza umana rimasta dissociata ne ho fin quì scritto anche troppo.

(**) Detto in un altro modo: Di quel significato non si è mai presa coscienza.

(***) Per inciso questo è ciò che "sembra" alla coscienza. 

A livello più profondo si potrebbe anche pensare che  il processo di prendere coscienza di Sè nella realtà della materia attivi un elettrone della stessa coppia residente nella coscienza del Sè microtubulare ed il rapporto tra istinti e coscienza sarebbe allora un rapporto di comunicazione, di trasmissione quantica di informazione ,  grazie alla quale ad un mutamento quantico in un elettrone della stessa coppia nel campo degli istinti corrisponde un  mutamento istantaneo nell'altro elettrone nella coscienza del Sè.

Cosa che attiverebbe  la risposta comportamentale istintuale.

Una faccenda piuttosto veloce che ogni volta salva la vita all'animale e che la "lenta" comunicazione inteneuronale mai potrebbe assicurare.

E tanto per non farci mancare nulla si pensi ai tempi di elaborazione di un computer tradizionale e di un computer quantistico.A livello cerebrale chi risponderebbe meglio ai problemi di problem solving posti dalla sopravvivenza dell'individuo ?. Un cervello neuronale o un cervello quantistico ?.

 

 

 

 


 

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