.               

Molti credono che il romanzo “Pinocchio” di Carlo Goldoni sia un romanzo per ragazzi, o peggio,  per bambini.

E perciò molti hanno tratto da questo romanzo morali edificanti, cose inutili insomma.

 In realtà il romanzo è una moderna mitologia che dice un sacco di cose che molto riguardano la psicoanalisi.

Tralasciando le molte articolazioni del romanzo esso parla di un burattino di legno (la coscienza dissociata dell’uomo che lo rende uomo massa) in conflitto con il suo creatore (il suo Sé, mastro Geppetto) , continuamente tradito dal Gatto e dalla Volpe (la funzione razionale e al funzione percezione).

Nel suo percorso incontra l’inconscio (il burattinaio Mangiafoco ed i suoi burattini)

La funzione intuizione (la fata Turchina) tenta in molti modi ci ricondurlo verso la sua redenzione con l’obiettivo finale di trasformarlo in uomo.

Nela vicenda si intrecciano vari simboli il gorilla giudice, il serpente dalla coda fumante, ecc.  finchè Pinocchio riesce a far fuggire il vecchio Geppetto dal ventre del Grande Pesce (fa scappare il Sé dal suo stato di incoscienza) ed infine conclude la sua trasformazione da burattino di legno in essere umano.

Ma torniamo al Grillo Parlante il quale, voce della Ragione e della Ragionevolezza , fa una brutta fine .

Schiacciato dal martello di Pinocchio disturbato dai suoi consigli.

A il Grillo Parlante  fa l’impressione che molto rappresenti questo  lavoro.

Il quale attirerà martellate violente da parte dei medici, dei neurologi, dei psichiatri, dei psicologi ed ovviamente da parte degli psicoanalisti.

Infine arriveranno i fisici, classici e quantistici, e giù altre martellate.

Queste ultime magari con qualche ragione data l’avventatezza delle tante ipotesi intuitive qui formulate nella loro materia, senza avere uno straccio di riscontro sperimentale rispetto ad esse.

 (scritto il 28/2/23)

 

 

 

 

 

 


 

Torna alla home pageTorna alla pagina indici Marzo 2023