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Fa resistenza, per così dire.
Con pazienza ed insieme a qualche altra informazione si riesce un po’ alla volta a fargli ingoiare il rospo.
E di rospi di questo tipo da ingoiare ce ne sono a migliaia nel famoso deposito, tutti ancora in attesa di entrare nel calcolatore.
Comunque una volta entrata nel calcolatore la informazione di buona qualità viene immessa nella famosa ormai complicatissima equazione , si ricalcola il tutto e il calcolatore sforna un nuovo risultato.
L’individuo avverte , forse , un piccolo, minuscolo cambiamento in sé .
Magari una cosa che prima gli faceva paura ora gliene fa di meno.
Un’altra cosa che lo metteva in ansia ora invece non lo mette più in ansia.
E la cosa : sogno, interpretazione , superamento delle resistenze, ingresso nel calcolatore , elaborazione complessiva della equazione, piccolo ulteriore mutamento - , va avanti una notte dopo l’altra, un giorno dopo l’altro.
Se al calcolatore si fossero forniti già nel corso dell’infanzia e dell’adolescenza (periodo della vita che dura circa diciotto anni) le informazioni di quel famoso deposito profondo non ci sarebbe stato bisogno di tutto questo ambaradan.
Non essendo ciò avvenuto a suo tempo la cosa però può farsi accadere anche ora nella età adulta con l’aiuto di qualcuno che abbia imparato , grazie al fatto che ha sviluppato una certa capacità intuitiva, le lingue .
In particolare una : il linguaggio dei sogni.