.        .

A.  Può accadere che i contenuti istintuali dell'inconscio, sempre più energizzati dal ciclare inconscio del processo di crescita psichica, geneticamente determinato, non possano essere più repressi e castrati dalla coscienza dissociata nell'inconscio e trafilano o esplodono nella coscienza stessa. E sono le psicosi più o meno gravi fino alla follia manicomiale.

 

B.   Può accadere che le false informazioni del falso sè nella coscienza, sempre più energizzate dalle informazioni di realtà che la realtà sensibile infligge, nella totale inconsapevolezza di tutti, alla coscienza malata e priva di difese nei confronti di esse, cercano una via di espressione non solo verso la realtà sensibile (ideazioni, comportamenti, ecc.) ma retroagiscano (transitano*) verso il fisico, verso l’organo bersaglio  e la patologia rappresentativa. Rappresentativa simbolicamente di tali false informazioni.

 

C.   Può accadere che il Sè genetico represso e castrato cerchi disperatamente una via di espressione, continuamente sospinto ed energizzato dalla evoluzione di specie e dalla propria spinta genetica verso la crescita psichica, e trovi la via della sua espressione in qualche organo bersaglio generando ed inducendo in quelle cellule una patologia cancerogena. La quale seguendo quella spinta evolutiva e genetica tenderà rapidamente a crescere ed a proliferare.

 

H. Può accadere anche che, grazie alla terapia analitica ed alla autoanalisi, le informazioni genetiche del Sè, grazie al processo di crescita psichica che traccia il percorso nell'inconscio ("la traversata nel deserto" ed ancora una volta "Le vie dei canti"), transitino, grazie a quel sentiero verso la coscienza saturandola e strutturando la Coscienza del Sè con l'immagine del Sè (il mandala).

 

I. Contestualmente le false informazioni del falso sé, che saturavano la coscienza neuronale, iniziano un esodo dallo psichico al fisico, lasciando in esso tracce sensoriali della loro malefica azione.

(*) Vedi i corrispondenti meccanismi quantistici.

                                           (scritto il 24/1/25)

 

 

 

 

 

 


 

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