Se l’interprete, il de-cifrante di Sé, ha fatto su di sé un buon lavoro ed ha portato alla coscienza tutto il proprio materiale inconscio quando sogna sé stesso con l’altro o con l’altra (successivamente ad un rapporto di comunicazione da poco intervenuto) deve cominciare a pensare che la figura che rappresenta il sognatore nel sogno ben poco ha a che fare con il sognatore stesso.
Datosi che probabilmente è attivo un rapporto di transfert la comunicazione dell’inconscio dell’altro/a ha attinto poco prima l’inconscio liberato del sognatore.
Quella figura nel sogno rappresenta perciò con ogni probabilità il Sé dell’altro o dell’altra.
Si sta insomma verificando la cosa ,apparentemente paradossale, nella quale l’osservatore sogna il sogno dell’altro.
In un certo senso come il mago di “Finzioni” di Jorge Luis Borges nel quale il sognatore può scoprire ora di essere in realtà esso stesso sognato.
Come a dire che la fantasia ricca e visionaria come quella di Borges, cieco ma "vedente", non inventa ma bensì RAPPRESENTA.