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Il reagire alle ferite (od alle offese o presunte tali) può esprimersi anche con il rifiuto di sé.

Con un ritrarsi in sè stessi.

Emula una strategia di "comportamento " del Sè quando riceve una ferita castrante: Si ritira in sé e non esprime contenuti istintuali nell'inconscio.

Per cui la permalosità, la suscettibilità si potrebbe interpretare come una strategia comportamentale della coscienza castrante per farsi coadiuvare, dal comportamento dell'altro, nella sua azione castrante:”Io faccio in modo che tu mi ferisca in modo che ciò ferisca il mio Sè e lo induca a non produrre contenuti istintuali nell'inconscio”.

La conseguenza di tale tratto caratteriale sarà la desertificazione dell'inconscio, come di fatto accade.

Esattamente ciò che mette “al sicuro” la coscienza dissociata da essi.

In certi casi l'offesa o la ferita è solo immaginata ed in questo caso è la coscienza stessa ad infliggersi la ferita .

Con lo stesso fine di prima.

                                             (scritto il 20/1/24)

 

 

 

 

 

 


 

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