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Alla radice dei problemi psichici c’è la grande plasticità del cervello/coscienza.
Questa grande plasticità fa si che quale che sia il danno inferto dall’ambiente parentale infantile alla coscienza ed all’inconscio dell’individuo essa costruisce e struttura autonomamente ed istintivamente l’adattamento possibile della coscienza rispetto a quel danno allo scopo di consentire la sopravvivenza .
Della coscienza prima e dell’individuo dopo.
I casi più estremi di psicopatie, le quali impediscono all’individuo di sopravvivere in condizioni di apparente normalità e ne richiedono il ricovero in strutture sanitarie apposite, sono la manifestazione di quella grande capacità di adattamento, dovuta alla plasticità del cervello, la quale in presenza di ferite psichiche particolarmente severe ha strutturato quel particolare adattamento alla sopravvivenza il quale, quale che sia la qualità della vita di quell’individuo, gli consente comunque di sopravvivere.
Si potrebbe sostenere che la malattia mentale in realtà non esiste .
Esistono ambienti parentali distorti che hanno inflitto ferite tali alla psiche infantile da rendere necessario l’attivazione di quegli adattamenti conseguenti, necessari e compensativi alla esistenza di quelle ferite.
Il cervello/coscienza dimostra così la sua grande efficienza ed efficacia (nonché la sua assoluta normalità di funzionamento !!) nella situazione data.