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Le onde elettromagnetiche riflesse dall'oggetto reale nelle sue varie frequenze colpiscono i coni ed i bastoncelli della retina trasformando questi segnali in un linguaggio elettrico digitalizzato per il nervo ottico che la coscienza percettiva, i suoi neuroni, elaborano restituendo alla coscienza ed all'ego l'immagine.
E lo stesso succede, con altro meccanismo, con le onde sonore .
Nel caso dei sensi materici invece è possibile che la molecola che tocca i peluzzi del naso trasferisca agli elettroni di quei peluzzi la stessa configurazione quantica degli elettroni di quella molecola (gli passa l'informazione) , configurazione quantica (informazione) che viene "letta" dalla coscienza associandola ad un profumo del suo "catalogo" : E’ profumo di rosa.
Come a dire che ogni configurazione quantica è associata ad un determinato odore.
La materia elementare (le configurazioni quantiche dei suoi elettroni) usa un linguaggio che la coscienza percettiva comprende benissimo.
E si dovrebbe presumere che, come nel caso dei pattern, esista una memoria degli odori, dei sapori e dei segnali tattili.
E se incontriamo per esempio un odore sconosciuto esso è tale in quanto la memoria non ha nel suo "catalogo" quel particolare odore.
Salvo immediatamente acquisirlo insieme al suo contesto.
La parola “senso” (organo di percezione sensoriale) e la parola “senso” (significato di un simbolo) sono espressi dalla stessa parola in quanto il significato di ciò che gli organi di senso portano alla coscienza ed all'ego (l'immagine , il suono, l'odore, ecc. ) è appunto il significato derivante da quella specifica forma di percezione.
E’ il significato, così come vengono interpretati dall'occhio e dai neuroni cerebrali, dei segnali ottici pervenuti all'occhio stesso.
E lo stesso vale per gli altri sensi.
Ad eccezione dei sensi materici non esiste visione diretta della realtà ma solo visione mediata da una interpretazione.
La quale a sua volta può essere distorta dalle distorsioni della coscienza.
In altre parole ciò che percepiamo nella coscienza con gli organi di senso non è la realtà ma il significato di ciò che i sensi hanno percepito.
Siccome non possiamo avere di più e di meglio rispetto a questo significato di esso dobbiamo accontentarci.
Tenendo. presente che la realtà e la forma con la quale la percepiamo sono due cose tra di loro molto diverse.
La realtà è una rappresentazione e ciò che i sensi ci restituiscono di essa è il suo significato, ciò che di quella rappresentazione quei sensi hanno saputo o potuto interpretare nel loro limite fisiologico.
(scritto il 3/3/23)