1/8/09
Le quattro funzioni della coscienza
Le funzioni della coscienza sono, com’è noto, la funzione pensiero, la funzione intuizione, la funzione sentimento e la funzione percezione.
Possiamo pensare, ragionare, intuire, vedere, ascoltare, amare, emozionarci, ecc. solo grazie alla esistenza di queste funzioni della coscienza.
Naturalmente possiamo pensare che queste funzioni siano una specie di “organi” della coscienza così come gli occhi sono l’organo della vista ecc.
In realtà non credo che sia così.
La funzione unica e basale della coscienza è il conoscere cioè l’apprendere.
Quando il bambino comincia a percepire il linguaggio del proprio ambiente la coscienza comincia ad apprendere quel linguaggio.
Ed insieme di quel linguaggio comincia ad apprendere la struttura cioè la fonetica, la grammatica e la sintassi.
Cioè comincia ad apprendere i primi strumenti (si potrebbe dire ancora rudimentali) del pensiero razionale e della logica.
Questi strumenti sono presenti in massimo grado per esempio nella matematica (linguaggio anch’essa) ai suoi vari livelli e grazie a questo apprendimento la funzione pensiero (cioè la razionalità e la logica) si affina e si perfeziona.
E’ lo stesso per tutte le altre funzioni della coscienza.
Il bambino appena nato al più percepisce il chiaro e lo scuro.Le sue cellule nervose si stanno ancora formando e via via che si formano la coscienza acquisisce sull’ambiente una maggiore conoscenza relativamente ai suoi aspetti ottici.
E via via che acquisisce conoscenza su quegli aspetti ottici, forme, colori, luminosità, ecc. comincia grazie a questa conoscenza a strutturare la funzione percezione relativamente alla vista.
Lo stesso per quanto riguarda gli altri sensi.
Se il bambino viene abbracciato spesso, carezzato, coccolato, “manipolato” la sua coscienza acquisisce conoscenzea relativamente agli aspetti tattili della percezione e così si sviluppa questa aspetto della funzione percezione.
Un bambino può avere gli organi della vista perfettamente funzionanti eppure essere cieco.
E’ possibile che a causa di un qualche disturbo neuronale della capacità di apprendimento della coscienza non si riesca a sviluppare la funzione percezione relativamente alla vista.
Gli organi della vista mandano i loro imput nervosi al cervello ma esso non riuscendo ad imparare e memorizzare quei segnali non riesce a restituire alla coscienza l’immagine che pur gli occhi hanno percepito.
E’ noto che un bambino che pur ha l’apparato fonetico ed auditivo perfettamente funzionante se cresciuto in un ambiente di sordomuti non impara a parlare e non sarà capace di sentire.
Sulla base dei meccanismi di feedback le funzioni organiche ove non sostenute dall’uso derivante dal funzionamento della coscienza poco alla volta si atrofizzano e prima o dopo l’apparato uditivo e l’apparato fonetico (e le relative cellule nervose) decadranno.
Un ambiente nel quale i rapporti effettivi sono labili e non si conosce l’amore in quanto nessuno dei membri della famiglia ha mai vissuto l’esperienza dell’innamoramento non riuscirà ad insegnare al bambino cosa significa amare ed essere amato.
La funzione sentimento per carenza di conoscenza da parte della coscienza non riuscirà a svilupparsi e da adulto quel bambino non sarà capace né di amare né di percepire l’amore degli altri.
Lo stesso dicasi per quanto riguarda le emozioni.
In linguaggio psicoanalitico si dirà che la funzione sentimento viene considerata dalla coscienza una funzione inferiore e perciò essa è “rimossa” nell’inconscio.
E’ un modo diverso (in un linguaggio diverso) di dire la stessa cosa
Se nell’ambiente parentale l’unica emozione conosciuta è la rabbia e l’aggressività saranno queste conoscenze a svilupparsi nella coscienza mentre sarà ignorata l’esistenza di altre e diverse emozioni e questa ignoranza della coscienza impedirà all’individuo di percepire altre emozioni che pure ribollono dentro di lui.
Per quanto riguarda la funzione intuizione la incapacità di trasduzione esistente nell’ambiente parentale relativamente al rapporto tra simboli e significati impedirà alla coscienza l’acquisizione della conoscenza necessaria per la costruzione di quella funzione.
Qualcosa farà in merito il simbolismo religioso o i vari linguaggi artistici ma in ogni caso si svilupperà una capacità di trasduzione lontanissima dai significati del Sé.
In sostanza le funzioni della coscienza altro non sarebbero che il frutto di acquisizioni conoscitive della coscienza stessa cioè il frutto della sua capacità di cognizione.