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Un premio Nobel per la Fisica, per la medicina, per la chimica, ecc.  sicuramente intelligentissimo ma che non capisce nulla dei propri sogni, dei propri comportamenti agiti , è veramente intelligente o si può definire ANCHE STUPIDO?.

Senza offesa, ovviamente.

Uno scienziato che capisce moltissimo della fondamentale materia della sua ricerca e non capisce una pippa dell'"oggetto" più importante che possa esistere per lui e cioè sè stesso: E' intelligente o è anche stupido?.

Uno scienziato che capisce moltissimo di fisica classica e fa ricerca, intelligentissimo,  e non capisce un accidente della "cosa" più importante della sua vita, cioè i suoi stessi figlə,  e dei loro problemi, nonché della donna che  pur intensamente ama :E'  intelligente o è anche stupido?.

Una donna razionale e di buon carattere, formidabile insegnante di scienze, la quale scopre  che uno dei suoi amati figliə si droga o ha tendenze omosessuali e non può capire perché:E' intelligente o è anche stupida?.

Esiste un altro modo nel linguaggio comune per definire tutto ciò?.

Certo che esiste.

Tutto ciò di può anche definire come il frutto velenoso di coscienze dissociate o, peggio, come frutto potenzialmente mortale di complessi di castrazione.

Oppure anche come conseguenza di una psicoanalisi vecchissima che si è fatta imbambolare dall'iperazionalismo di Freud (un nemico della psicoanalisi) o dai limiti del pur grande Jung.

E che ha lasciato che il linguaggio della psicoanalisi abbandonasse il linguaggio comune per inseguire narcisistici e razionalissimi culturalità.

E lasciando così, anche per questo,  che la malattia mentale degenerasse incontrollata fino ai giorni nostri.

Ed in questo suo progressivo peggioramento non si è ancora visto il peggio del peggio prossimo venturo.

                                              (scritto il 21/1/24)

 

 

 

 

 

 


 

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