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Tra un sogno di questo ed un sogno di quello , tra un piccolo cabotaggio qui ed un piccolo cabotaggio là, a volte viene in mente un qualche  mito.

I miti sono “solo” dei grandi sogni cristallizzati nella realtà sensibile e nella storia dell’umanità e come i sogni tentano di indicare a chi i sogni ha smesso di ricordare e che i sogni non ha mai capito sempre la stessa strada:la strada della crescita psichica.

Questa volta è un sogno pardon un mito antico: la storia di Sansone e Dalila.

Sansone è il nostro eroe giovane, forte e bello.

Che combatte con successo contro i filistei.

Dalila è donna bellissima che lo seduce, al soldo dei Filistei che di Sansone vogliono liberarsi.

Dalila offre il suo amore (ed il suo corpo) al bel Sansone e dopo vari tentativi si fa svelare dall’ingenuo ed innamorato Sansone il segreto della sua immensa forza.

Segreto che risiede nella sua folta capigliatura.

Detto fatto quando Sansone si addormenta sulle sue ginocchia la perfida gli taglia i capelli privandolo così della sua forza.

Sansone diventa schiavo inerte e vittima dei filistei finchè i suoi capelli finalmente ricrescono ed allora  Sansone riacquista la sua forza e abbatte le colonne portanti del tempio distruggendolo.

E così muore Sansone con tutti i Filistei.

L’uomo bello e forzuto, il superuomo, il gigante buono, ecc., ecc., sono nei miti e nei sogni simboli diversi del proprio Sé.

Il quale viene tradito (nell’infanzia) dall’amore e rimane perciò vittima della castrazione infantile , della castrazione dei suoi istinti fondamentali.

Rimane cioè vittima di una coscienza che a seguito di quella castrazione infantile viene infestata dalle protesi del falso sé, i filistei appunto.

Oppure possiamo chiamarli  sepolcri imbiancati oppure in qualche altro modo a piacere.

E la dissociazione dovuta a quella originaria castrazione psichica dura finchè l’individuo non riesce ad entrare in possesso della sua forza (gli ricrescono i capelli, una buona lozione  forse ?   oppure va in terapia) e grazie alla sua ritrovata forza demolisce il tempio della coscienza dissociata.

E così muore Sansone con tutti i Filistei.

Circa la morte dell’eroe alla conclusione del processo di crescita ho già scritto e a quello scritto perciò rimando.

 

 

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