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Lo sviluppo evolutivo  della coscienza ha introdotto nella psiche umana due elementi di novità che presumibilmente  distinguono questa coscienza da quella delle altre specie.

La prima novità è il conflitto permanente.

Il conflitto tra Natura e cultura , tra istinti e ragione , tra desiderio sessuale e ciò che si oppone al suo soddisfacimento.

Non è un caso che a differenza degli animali delle altre specie la cui attività sessuale è limitata alla funzione riproduttiva e concentrata in archi temporali limitati nel corso dell’anno negli esseri umani invece l’attività sessuale non è legata a queste condizioni.

La potenza di questo conflitto permanente ha reso necessario nella psiche umana l’evoluzione di un soggetto intermedio in grado di mediare tra i due  termini del conflitto .

Lentamente si è evoluta nella psiche una nuova funzione ,la funzione egotica.

A partire dal conflitto più estremo e potente , tra istinti negati, inconscio super energizzato e gravido di contenuti istintuali  repressi da una parte e coscienza dissociata e castrata dall’altro , la psiche ha dovuto ingegnarsi per trovare tra questi due combattenti inesausti una mediazione.

A partire da quel conflitto , via via che la crescita psichica lo superava integrando ad un livello superiore i due termini di esso,  nuovi conflitti da superare apparivano all’orizzonte.

La necessità di integrare ogni volta nuovi contenuti  istintuali e di superare i nuovi conflitti insorgenti (quando riesce a farlo) fa sì che la coscienza , da una parte, mantiene sempre viva la sua azione elaborativa e sempre vive le sue funzioni fondamentali mentre dall’altra parte mantiene l’inconscio continuamente in contatto ed in rapporto con il fluire costante della vita.

Quella attività spontanea e continua della coscienza mantiene il cervello in una continua vitale attività che tutto lo coinvolge.

Un continuo esercizio inconsapevole per l’ego il quale può occuparsi , grazie a quella attività in background , alle cose della sua vita.

E a proposito quanto incide nelle malattie neuronali un uso ridottissimo ed asfittico del cervello in presenza di una coscienza dissociata ed inerte ?.

 

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