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La capacità di mutare della coscienza, data la sua specifica funzione BIOLOGICA, dovrebbe essere una capacità INNATA e GENETICA.
E dovrebbe essere per la specie umana, così com’è per ogni altra specie, esattamente l'organo psichico che accompagna l'evoluzionismo, il mutamento e la trasformazione.
Essa è l'organo neuro-psichico geneticamente "pensato" per far adattare ogni individuo, quale che sia la specie di appartenenza purché dotata di cervello neuronale, alla realtà della specie e dell'ambiente naturale nel quale l'individuo si trova a nascere.
Ciò che è definita resistenza al mutamento è in realtà non la resistenza al mutamento della coscienza ma bensì la "paralisi" ritardante che le false informazioni del falso sè inducono in essa impedendole di mutare.
L'anomalia della specie umana è che la coscienza infantile si trova a doversi adattare non "all'ambiente naturale", mediato da coscienze parentali già adattate ad esso, ma a coscienze parentali che l'imprinting infantile ha a sua volta strutturato in una condizione psichica di tipo dissociativo del tutto distaccata dalla reale natura UMANA dell'individuo.
(scritto il 27/1/25)