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Si è ipotizzato che i significati/informazioni che definiscono nel complesso la reale natura dell’individuo nella sua coscienza siano in essa innati, ivi allocati geneticamente.

Ivi allocati geneticamente ma inattivi , non operativi.

La funzione onirica porta alla coscienza un certo simbolo, che rappresenta un certo aspetto del Sé dell’individuo, simbolo che ove intuitivamente interpretato cortocircuita, attiva, rende operativa la corrispondente informazione del Sé nella coscienza.

Se ciò non avviene e così non può avvenire quella informazione non operativa si costituirà come una coazione a respingere ,una coazione a  rimuovere (come a dire : non hai la chiave giusta per entrare ed io ti ricaccio via).

Mettiamola in un altro modo utilizzando una metafora immaginifica .

Il neurone n, che “contiene” una certa informazione del Sé,  è , quando la coscienza è inconscia, nello stato 0.

Arriva il simbolo che porta il suo significato corrispondente (che è il suo  stato 1) ma non passa in quanto la porta è chiusa (il simbolo non è stato interpretato intuitivamente) e viene rimosso, ricacciato indietro.

Se invece il simbolo è stato  interpretato intuitivamente e veicola quindi il significato “giusto” per quel neurone questa cosa cambia lo stato del neurone stesso che dallo stato 0 passa allo stato 1.

Il contenuto , il significato, l’informazione transita da uno stato ad un altro. Dall’inconscio alla coscienza, un nuovo legame di comunicazione si instaura tra i  due.

Un punto , quel punto , della coscienza dell’individuo è diventato cosciente.

 

 

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