I social network  sono un mezzo di espressione e di comunicazione cui chiunque può accedere .

Uno strumento di democrazia, senza dubbio alcuno.

La facilità di accesso ha però consentito di accedere ad essi anche ad individui, i quali dando libero sfogo alla loro rabbia repressa,  esprimono idee che sembrano lo spurgo di una fogna.

In altri casi vengono alla luce una quantità di individui che riferisce ai quei social di sotterranei e misteriosi complotti perpetrati  a danno della inconsapevole popolazione.

Complotti così elaborati e tortuosi che suscitano ammirazione nei confronti della fantasia che li ha espressi.

Taluni sembrano talmente complessi che viene il dubbio che il suo autore vuole farsi beffe dell’ignaro fruitore.

In uno di essi per esempio  l’autore si presentava dicendo di chiamarsi “dott. Trollis”.

E la parola “troll”  dice  nel gergo di internet di una notizia falsa.

In altri casi questi presunti complotti urtano in modo plateale con  fatti reali che sono sotto gli occhi di tutti.

E che quel presunto complotto platealmente smentiscono.

In altri casi una piccola ricerca su un qualche motore di ricerca mette in evidenza la assoluta improbabilità delle informazioni riferite nel presunto complotto.

Per un’altra gran parte di quelle informazioni , riferite come prova del complotto, si rileva però la assoluta inverificabilità da parte della gente comune.

Premesso tutto ciò stupisce il fatto  che quei presunti complotti e le false informazioni che veicolano vengano creduti per assolutamente veri da una quantità considerevole di individui.

Tanto che taluni politici furbacchioni usano questo sistema di false informazioni per spostare l’opinione pubblica verso la propria parte politica.

Qui  interessa però il fatto che la falsa informazione (così smaccatamente falsa e che talora perfino appare come smaccatamente falsa) abbia pur tuttavia una così alta presa e una così forte  credibilità da parte di una considerevole quantità di individui.

In prima facies gioca com’è ovvio l’ignoranza.

Se uno sostiene  che la terra è piatta o che il sole gira intorno alla terra come fa chi non ha conoscenze  scientifiche a contrastare ciò che appare così evidente ai sensi ?.

Il problema della falsa informazione e del suo alto livello di credibilità è , manco a dirlo, un problema psichico.

La condizione psichica dell’individuo dissociato da sé vive e sopravvive (e fa sopravvivere l’individuo nel suo ambiente sociale) grazie alle false informazioni che descrivono nella sua coscienza ciò che la coscienza stessa crede essere la reale natura di quell’individuo cioè  l’immagine del suo falso sé.

L’intera personalità dell’individuo dissociato , e tutti i suoi caratteri e tutta la sua vita,  si fonda sulla falsa informazione, su un coacervo di false informazioni,  assunte peraltro dalla realtà sensibile.

E ciò rende perciò altamente credibile ogni falsa informazione che la realtà sensibile fornisce all’individuo (in altra parte descritte come  suggestioni di realtà).

Questa condizione psichica , figlia della emulazione impressa alla coscienza infantile inconsapevolmente dall’ambito parentale , è il terreno di coltura ideale per ogni infezione psichica  per quanto estrema o folle essa possa apparire.

E se i social e i media in generale sono , come sono, uno strumento di democrazia la democrazia dovrebbe avere in sé le armi per contrastare la diffusione di quelle false informazioni (che sono il frutto di una patologia psichica prima e di una patologia sociale dopo) in grado di generare pericolose infezioni psichiche , pericolosissime per la democrazia stessa.

Non potendosi lasciare questo tipo di difesa né alla “buona” volontà dei gestori di quei mezzi (che spesso sono  favoriti oppure ricavano profitto dalla diffusione di quelle infezioni) né alla capacità di discernimento della opinione pubblica che in gran parte quella capacità  non possiede.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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