“Lo spettacolo non è un insieme di immagini ma un rapporto sociale tra le persone, mediato dalle immagini. Esso è la società stessa, per come si presenta: Lo spettacolo è il capitale a un tale grado di accumulazione da divenire immagine.” - Guy Debord -La Società dello Spettacolo.

Secondo me ciò che Debord , con il suo acutissimo libro,  intende dire è che i rapporti sociali sono rapporti tra una infinità di rappresentazioni inconsce, prodotte da una quantità di persone inconsce e dissociate i cui “comportamenti” sono rappresentazioni simboliche  dei loro contenuti inconsci .

Tali contenuti sono negli inconsci stessi ad un tale livello di accumulazione da trasformarsi in “immagine” cioè in rappresentazioni inconsce.

Rappresentazioni che esprimono continuamente dei significati che mai hanno raggiunto la coscienza di ciascuno.

Ciò che appare è appunto apparenza  , spettacolo, rappresentazione , teatro che dice altro rispetto a quella apparenza

.Teatro a volte comico o grottesco ma più spesso drammatico se non tragico.

Mi parrebbe che Guy Debord sia stato uno dei pochi filosofi che si sia avvicinato meglio di altri a cogliere il senso delle società attuali cosi  come configurate dalla diffusa condizione mentale di massa.

Configurazione sociale che tende a mantenere immutata quella condizione mentale in quanto, come succede per tutti i sistemi strutturati, tende spontaneamente al mantenimento dello status  quo sviluppando feroci avversioni ad ogni mutamento.

Società dei consumi e condizione psichica di massa sono pertanto  l'una lo specchio dell'altra reciprocamente interagenti e reciprocamente autoalimentandosi.

Per quanto riguarda la sua interpretazione dei fenomeni terroristici essi da una parte sono stati il riflesso del terrorismo di stato , che pur ha agito (il quale era a sua volta mirato al mantenimento di quello status quo), e dall'altra era il portato personale dei complessi di castrazione individuali che si sublimavano nella ferocia criminale delle azioni terroristiche.