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L’imposizione della condizione dissociativa nel corso della infanzia determina nell’individuo una perdita consistente se non totale di sé.
E nel corso della sua vita questa perdita si manifesterà in termini di perdita di funzioni vitali o della impossibilità del loro esercizio, di perdita di possibilità di scelta , di perdita di possibili comportamenti esperibili nonché in forma di sintomi e di patologie di varia natura.
Non potendo comparare esperienze vissute ed esperienze che gli è impedito vivere il tutto sarà per l’individuo del tutto non percepibile ed inconsapevole, tranne che per le sofferenze che tutto ciò induce.
Nel corso del processo di crescita via via che la condizione di coscienza muta radicalmente si potranno incontrare nella realtà altre perdite compensative, questa volta percepibili e talora molto dolorose.
In parte perché fanno affiorare alla coscienza antiche sofferenze infantili, all’epoca non percepite a causa delle difese della coscienza, ed in parte come fatto di compensazione nella realtà sensibile delle perdite vissute inconsapevolmente e imposte da parte della stessa condizione dissociativa.