La creatività consente all’artista di cogliere le epifanie spontanee della sua coscienza , le quali veicolano significati inconsci alla coscienza stessa e all’ego dell’artista.
Il quale artista trasforma questi “affioramenti” spontanei in rappresentazioni simboliche di quei significati nelle forme artistiche che sono consone al suo talento.
In pratica quella coscienza consente una finestra tra sé stessa e l’inconscio, finestra che lascia emergere volta a volta quei contenuti.
La loro rappresentazione artistica , quale che sia la loro forma (con esclusione della musica) , è interpretabile esattamente come qualsiasi altro linguaggio simbolico.
Succede talora , che per i motivi più svariati , quella finestra, quella opportunità, si rinchiuda.
E l’artista si sente morire dentro.
Sospingendolo talora verso il suicidio.
L’intuitività consente , sporadicamente, a qualche contenuto inconscio di far conoscere alla coscienza ed all’ego il significato di quegli affioramenti .
Essa può esprimere e far emergere significati inconsci sollecitati ed orientati dal campo di ricerca del ricercatore.
Per cui potremmo avere ed abbiamo avuto potenti intuizioni nella fisica, nella chimica, nella medicina, nella biologia ed in qualsiasi altra scienza che hanno procurato e procureranno al fortunato ricercatore rilevanti riconoscimenti.
Queste intuizioni, quale che sia il campo scientifico nel quale si esprimono e quale che sia la scoperta scientifica che esse consentono, sono anche , sempre e comunque, significati di contenuti inconsci del ricercatore e come tali interpretabili.
Lo sviluppo della funzione intuizione della coscienza rende l’intuitività capacità permanente della coscienza stessa quando essa sostiene, nel lungo periodo, un processo di crescita psichica in consapevolezza fino alla trasformazione della coscienza in coscienza del Sé.