Se uno perde , per un qualsiasi motivo, una gamba l’intelligenza umana è in grado , in un certo numero di casi, di costruire una protesi di gamba artificiale ed applicarla in sostituzione dell’arto perduto.
Ma ciò non basta per farlo camminare.
La riabilitazione funzionale insegna al cervello/coscienza a sviluppare una organizzazione neuronale che consenta all’individuo di stare in equilibrio sull’arto artificiale e muovere i muscoli necessari per il suo movimento.
Una organizzazione neuronale che è probabilmente diversa rispetto a quella che prima muoveva la gamba naturale .
Se geneticamente la coscienza è predisposta per assumere le informazioni relativamente alla reale natura dell’individuo (il suo Sé) e ciò le viene impedito subito dopo la nascita il cervello/coscienza svilupperà una organizzazione neuronale sulla base delle altre informazioni che le arrivano dai modelli possibili dalla realtà sensibile .
E costruirà dei costrutti definibili come “protesi del falso sé”.
Una organizzazione neuronale che è sicuramente diversa rispetto a quella che avrebbe costruito se avesse potuto assumere dall’inconscio le informazioni “giuste” circa la reale natura dell’individuo.
Quando avviene l’assunzione intuitiva dei significati veicolati dalla funzione onirica il cervello/coscienza , grazie alla sua plasticità , svilupperà una diversa organizzazione neuronale che definirà in sé stessa, grazie a quelle nuove informazioni, la reale natura dell’individuo (la chiamiamo, piuttosto pomposamente, “coscienza del Sé” ma insomma in sostanza è quella cosa là).
La vecchia organizzazione neuronale, che definiva in sé stessa “la/le protesi del falso sé”, viene superata, abbandonata, e si renderà disponibile , presumibilmente, per la elaborazione cerebrale.