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Nasce da qualche parte un nuovo virus , si propaga rapidamente per via aerea ,si propaga ed infetta da un polmone ad un altro,  muore una quantità di esseri umani.

In ogni continente.

Quel virus più si diffonde e più muta.

Ed inizia la corsa tra il virus ed i ricercatori per produrre il vaccino adatto a contrastarne la diffusione.

E per poter vaccinare alcuni  miliardi di individui in ogni parte del mondo.

Vaccinazione  che a quanto pare occorrerà ripetere ogni anno circa. Per miliardi di persone !!.

Prima domanda senza risposta: Come mai l’organismo umano non riesce da solo a sviluppare gli anticorpi contro questo virus ?.

Intanto da qualche parte un nuovo virus sta affinando le sue armi per colpire una specie , quella umana , a quanto pare fragile ed indifesa contro di esso.

Seconda domanda: Come mai questo avanzare delle pandemie (la prossima è già in agenda) nei confronti  di una specie che non riesce a produrre anticorpi contro queste varianti dei virus ?.

C’entrerà in qualche modo il fatto che questa specie ha devastato e sta devastando l’ambente naturale che ci ospita e che ospita  la vita  la quale è “cosa” ben più importante della vita della sola specie umana riguardando essa TUTTE le specie di viventi ?.

Il ricercatore iperrazionale ed intelligentissimo applica il suo occhio strabico  razionale (essendo cieco dall’altro occhio)  al microscopio e sentenzia: Non c’è rapporto di causa ed effetto.

E tutti si bevono questa fesseria come fosse vangelo.

“E che diamine quel virologo ha preso il Premio Nobel!!”.

Però noi sappiamo che alcune specie di viventi costretti a vivere negli allevamenti industriali in condizione disumane ed orribili , contrari ad ogni regola naturale di quelle vite,  sviluppano virus che producono epidemie le quali anniettano  una gran quantità di quegli individui costretti a vivere in quelle condizioni disumane (per esempio le specie avicole, i maiali, i bovini, ecc.)* .

Ci sarà quì una relazione tra causa ed effetto?..

Il solito ricercatore intelligentissimo (anche lui  Premio Nobel) guarda con il suo unico occhio strabico nel microscopio (questa volta elettronico) e sentenzia  :Non c’è relazione tra causa ed effetto.

Ed aggiunge il nostro genio: “E poi l’ambiente nel quale vive la specie umana non è mica quello degli allevamenti industriali , perdiana !.”

Non sapendo quel Premio Nobel che per la maggior parte della specie umana l’ambiente “nel quale essa vive”  e che la agisce non è quello della realtà sensibile ma bensì la sua coscienza dissociata (la coscienza stupida macchinetta) .

Ambiente questo che può essere , e di solito è, molto più terribile e patogenico di quello di qualsiasi allevamento industriale.

E lo sa o no , inoltre, il nostro genio che l’osservazione , qualsiasi osservazione impedisce , ad un certo livello di approfondimento, di accertare la reale natura del fenomeno osservato (la  quale resta perciò inconoscibile) .

E ciò che l’osservazione quindi realmente osserva non è la reale natura di quel fenomeno ma bensì il mutamento che l’osservazione stessa ha prodotto nel fenomeno stesso.

Ed in questo panorama di grandi scienziati che non riescono in quanto non possono (ricordiamocelo: ciechi di un occhio e con l’altro strabico**)  vedere il rapporto patogenico tra coscienze malate = ambiente interiore  ed insorgenza delle patologie,  un nuovo virus sta affilando le sue armi per produrre una nuova pandemia , più virulenta, più mortale.

E quando, daje e daje, il nuovo virus riuscerà a vincere la corsa tra  sé stesso ed  il ricercatore che cerca il vaccino per abbatterlo accadrà alla specie umana ciò che probabilmente è successo ad un’altra specie dominante:quella dei grandi rettili terziari.

Talmente potente da avere rettilomorfizzato l’intero pianeta.

Che forse proprio un virus , contro il quale non hanno saputo e potuto sviluppare anticorpi, ha causato la loro estinzione .

E questo né la geologia né la paleontologia può dircelo .

Dato che dei virus, per quanto se ne sa,  non resta traccia nei tessuti fossili mineralizzati che la paleontologia studia.

(*)  E per inciso: si è mai studiata la relazione tra le sofferenze che infliggiamo alle specie di allevamento ed il loro effetto, sicuramente insalubre, sulle loro carni delle quali pur ci nutriamo ?.

Si mai studiato il rapporto tra quelle insalubrità e l’insorgenza di certe patologie umane ?.

(**) Tanto per chiarire questa è una metafora che definisce l’individuo solo razionale e perciò  azzerato rispetto alla funzione intuizione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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