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La comunicazione dell’ambito parentale nei confronti della psiche infantile, sia a livello subliminale sia a livello cosciente, infiltra di solito in quella psiche , nella sua coscienza e nel suo inconscio, la stessa configurazione psichica dissociante o castrante delle psiche delle figure parentali dominanti in quell’ambito.
Quando di quella grossa aliquota, dissociante e/o castrante, di quella comunicazione si prende cosciente di quella comunicazione antica, e stratificata, cominciano ad affiorare informazioni rispetto al Sé , a sua volta anticamente castrato, della figura parentale materna e della figura parentale paterna.
Del resto se la psiche di quelle figure parentali comunicavano input dissocianti e castranti era perché quelle coscienze a loro volta avevano costretto alla dissociazione o alla castrazione i contenuti istintuali degli inconsci di quelle figure.
Essi erano state vittime dei rispettivi ambiti parentali ed introiettando le configurazioni psichiche di quegli ambiti erano diventati, inconsapevolmente ed incolpevolmente , “carnefici” nei confronti dei loro figli.
E così via a risalire fino alla notte dei tempi.
Sorge spontanea una domanda ed un dubbio:
- Ma come nessuno si mai accorto di questa tragica ripetitività della trasmissione della patologia mentale , ripetitività che risale nel tempo chissà fino a quando?-
- Oppure è l’attuale interprete che sta allucinando, cosa sempre possibile in un campo così privo di ogni riscontro fattuale, rispetto a quelle realtà psichiche ?.