Raccontava in confidenza un ingegnere dell’inizio della sua carriera in un grosso comune del centro Italia.

Gli era stata affidata come primo incarico la direzione di alcuni lavori comunali e dopo qualche mese dal loro inizio il dirigente del suo ufficio lo chiama e gli dice di chiedere a suo nome al titolare della impresa di quell’appalto 500.000 lire.

Il giovane ingegnere rimane un attimo perplesso e di fronte alla determinazione ed alle amichevoli rassicurazioni del suo superiore gerarchico va dall'impresa e si fa dare quei denari.

Li mette dentro la sua agenda e ritorna dal suo capo.

Apre l'agenda con le banconote e gliela porge .

Al che il dirigente lo fa avvicinare e gli dice che non è così che si fa.

Gli fa capire con una certa solennità che tra di loro c’è ora un patto , un legame e si fa dare i denari da  mano a mano stringendo fortemente le mani del giovane ingegnere.

Prese le banconote ne restituisce 200.000 al giovane.

Così inizia  un patto criminoso.

Il quale richiede per perfezionarsi di un surplus di simbolico e di rituale.

Affinché quel legame criminale sprofondi profondamente nell'animo dei due , diventi permanente , li renda per sempre complici e sodali.

Esattamente come per i rituali di affiliazione delle associazioni mafiose.

Ma come mai quel giovane ingegnere inizialmente perplesso ha poi accettato senza batter ciglio quel patto diventato poi negli anni la regola criminale della sua vita?.

Certamente la convenienza personale, subito colta , ma anche una sua certa predisposizione psichica alla violazione delle regole.

Molti genitori , inconsapevolmente senza volerlo e senza saperlo  , impongono ai loro figli una  regola “criminale”: Impediscono loro di crescere psichicamente secondo la loro natura profonda ed impongono invece di crescere psichicamente sulla base della loro stessa condizione psichica deviante.

Deviante rispetto alla loro stessa natura profonda e deviante quindi rispetto alla natura profonda dei loro figli.

Così  è stato a loro imposto nella loro infanzia e così ora impongono ai loro figli.

Ripeto: Inconsapevolmente , senza volerlo e senza saperlo.

In questo “patto criminale”, il quale  determina e determinerà la devianza psichica dei figli,  c’è un surplus di simbolico e di rituale che si intreccia, nella totale inconsapevolezza di tutti,  tra coscienza dell’adulto e coscienza del figlio/a.

Allo scopo  di rendere quel “patto criminale” profondo e perenne.

In primo luogo la ritualità dell’amore e dell’affettività che si fa garante e corroborante di quel patto.

In secondo luogo la forza sociale del legame parentale socialmente accettato e praticamente  imposto da una psiche adulta (?) ad un psiche in formazione e quindi debolissima.

Infine la convenienza del non detto;Io ti nutro , ti vesto , ti proteggo, ti consento di vivere e  di sopravvivere e tu farai ciò che ti impongo con l’imprinting infantile.

Tutto nasce da qui.

E la storia del giovane ingegnere e della sua storia di corruzione (ma soprattutto della sua corruzione psichica preliminare ad ogni sua storia ) nasce da quì.

 

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