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Si tratta di un film del 2013.
Due donne lesbiche alla guida di un auto sbagliano strada e si infilano in una strada budello di Palermo, alle falde di Monte Pellegrino , Via Castellana Bandiera appunto.
Qui arriva in senso contrario un’altra auto guidata da una vecchia piuttosto fuori di testa.
Nessuno delle due auto vuole cedere strada all’altra e le due auto con le rispettive occupanti rimangono là bloccati per ore.
In un silenzioso scontro di sguardi ostili.
Nel corso della notte la vecchia muore e la sua auto senza freni arretra finchè precipita in un burrone.
A questo punto come in una liberazione collettiva una fiumana di gente di ogni tipo scende di corsa lungo la stretta via .
Il film rappresenta plasticamente il conflitto intrapsichico bloccante tra una coscienza afflitta dal complesso di castrazione (la macchina della vecchia) e un inconscio paralizzato da quel conflitto con tutti i suoi contenuti in uno condizione di indifferenziazione (le due donne omosessuali).
Il superamento del conflitto, con la “morte” del complesso di castrazione, libera le energie vitali dell’inconscio e libera altresì i suoi tanti contenuti istintuali repressi verso la via della coscienza .