Normalmente tra la coscienza dell’individuo ed il suo ego c’è come un muro.

Nel senso che la gran parte delle informazioni che la coscienza umana acquisisce sensorialmente dal mondo e (quando va bene , ma è raro) intuitivamente dal suo inconscio sono di norma del tutto sconosciute, del tutto inconsce per l’ego.

Episodicamente può accadere che l’individuo (il suo ego) abbia qualche intuizione , capisca cioè qualcosa  a cui razionalmente non potrebbe giungere mai.

Ne sanno qualcosa coloro che fanno ricerca ai quali queste sporadiche intuizioni, questo capire spontaneo ed improvviso che emerge fulmineamente nella coscienza senza che si sappia da dove esso arrivi, fanno guadagnare talora mesi o anni di lavoro.

E qualcuno su qualche fortunata  intuizione ci ha guadagnato anche qualche premio Nobel.

E’ possibile che perfino San Paolo, lungo la strada da Gerusalemme a Damasco, fosse un giorno fulminato ed illuminato da una di queste intuizioni improvvise, sconvolgenti, fulminanti , illuminanti e chi più ne ha più ne metta.

Sono eventi mentali di solito rari ed estremamente importanti.

Sono il modo in cui si manifesta all’ego la funzione intuizione della coscienza cioè la capacità intuitiva della coscienza stessa.

Talora per un attimo quel muro tra coscienza ed ego viene trapassato e l’insight giunge fino all’ego.

Come più volte ho scritto così come la scuola aiuta a far sviluppare negli alunni la capacità razionale, cioè la funzione razionale o funzione pensiero che dir si voglia, così talune persone possono sviluppare e sviluppano in sè la loro capacità intuitiva.

Lo strumento per sviluppare quella importantissima capacità sono i sogni ed il suo linguaggio cioè il simbolismo.

Ogni notte l’inconscio propone un quesito , un mucchietto di simboli dei quali ogni volta occorre intuitivamente capire il significato.

E a forza di frequentare questo mondo notturno un insight dietro l’altro, una intuizione dietro l’altra la funzione intuizione si sviluppa sempre di più e l’individuo comprende sempre di più il proprio linguaggio onirico.

E diventa sempre più cosciente di sé.

Se ogni bambino fosse addestrato a sviluppare la propria capacità intuitiva, che è capacità innata seppur allo stato embrionale, non esisterebbero né psicoanalisti nè psicoanalisi.

In quanto la coscienza di ciascun individuo sarebbe fin dalla nascita ben collegata in un rapporto di comunicazione con i contenuti del proprio inconscio e non esisterebbe perciò la dissociazione che è la madre di pressoché tutte le malattie mentali.

In mancanza di quello sviluppo ed in presenza di disturbi mentali più o meno severi subentra lo psicoanalista.

Il quale ha sviluppato in sé, chi più chi meno, una propria capacità intuitiva e perciò aiuta il paziente a riprendersi un rapporto decente e perciò sano tra la sua coscienza ed il suo inconscio.

In coloro che fanno questo lavoro di analisi del linguaggio simbolico ed usano molto la propria capacità intuitiva, e perciò molto la sviluppano, quel muro tra coscienza ed ego diventa sempre più “poroso” e costoro acquistano una capacità piuttosto rara nel mondo moderno la quale si chiama consapevolezza di sé.

Costoro cercano di allineare costantemente , grazie alla interpretazione dei propri sogni (ed anche di quelli degli altri in quanto capire qualcosa di un altro aiuta  anche a capire qualcosa di sé) , la conoscenza della coscienza alla conoscenza dell’ego.

Cercano cioè di sincronizzare la conoscenza della coscienza alla conoscenza dell’ego diventando sempre di più coscienti ed insieme consapevoli di sè.

In questo modo grazie a quella “porosità” cio che la coscienza capisce intuitivamente dei  simboli è contestualmente acquisito anche dall’ego.

C’è da dire che all’inizio del processo di crescita quando l’ego decide di prendersi cura di sé e decide perciò di aiutarsi a crescere ed a diventare individuo, liberandosi dal fardello dell’essere uomo-massa, è la volontà dell’ego ad aiutare la propria coscienza a crescere.

Si tratta di un processo interattivo, di un continuo feedback tra ego e coscienza e viceversa.

 

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