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Il cervello è una macchina biologica potente, diciamo pure un potente computer biologico , il quale mette la sua enorme potenza elaborativa al servizio di un sistema operativo.
Il quale gli viene fornito , subito dopo la nascita , dall’ambito parentale infantile attraverso un processo di apprendimento inconscio (e di insegnamento altrettanto inconscio) definito “imprinting infantile”.
Imprinting che è pratica di apprendimento comune nei cuccioli appartenenti praticamente a tutte le specie viventi.
In tutte le specie viventi l’imprinting trasmette dai genitori ai figli ciò che i genitori hanno a loro volta appresso, attraverso lo stesso strumento, nel corso della loro prima infanzia.
In tutte le specie viventi , tranne la specie umana, l’imprinting infantile trasmette da genitore a figlio/a un “sistema operativo” che consente al cucciolo di sopravvivere al meglio nel suo ambiente naturale , sistema operativo che è geneticamente predeterminato ed è stato continuamente perfezionato grazie alla esperienza di specie.
Che per molte specie ha attraversato milioni di anni e una quantità pressoché infinita di situazioni di vita e di situazioni ambientali.
In tutte le specie viventi si diceva tranne la specie umana.
Per quanto è dato sapere in una gran quantità di individui di questa specie l’imprinting che viene trasmesso da genitori ai figli non ha la sua radice nel codice genetico di specie ma nell’ambiente sociale ed umano che quel sistema parentale ha attraversato nel corso di centinaia e centinaia di anni.
Ed esso orienta la potente capacità elaborativa del cervello non nella stessa direzione verso la quale essa è orientata nelle altre specie ma in direzioni socialmente o parentalmente accettate.
Per cui a quel cervello vengono fornite informazioni che tengono dissociata , in tutto o in parte, la coscienza (l’insieme di informazioni recepite nel corso dell’imprinting infantile) dalla reale natura dell’individuo.
Reale natura che in psicoanalisi si definisce come “il Sé”.
A causa di quella condizione di dissociazione ed a causa delle informazioni distorte assunte nel corso dell’imprinting la coscienza anzichè integrare in sè tutte le informazioni che definiscono quella reale natura (la c.d. immagine del Sé) sviluppa delle credenze .
Cioè la coscienza (si badi bene, la coscienza non l'ego che è del tutto inconsapevole) CREDE che i costrutti, le credenze che ha appreso nel corso dell’imprinting definiscono la reale natura dell’individuo.
Per cui (estremizzo) un nano crederà di essere un gigante, un gigante si sentirà per tutta vita un nano, un maschio crederà di essere una femmina ed una femmina crederà di essere un maschio.
Un sano crederà di essere malato e sarà perseguitato per tutta la vita da malattie.
Un malato (mentale) crederà di essere sano e porterà disgrazie e lutti a sé stesso, alla propria famiglia ed alla propria società.
Avere contro di sé , avere contro il proprio Sé , avere contro la propria reale natura quella macchina potente chiamata cervello,quando è determinata da informazioni ostili o addirittura nemiche rispetto a quella reale natura, è esperienza comune a tutti gli esseri umani che in un modo o nell’altro, in moltissimi modi diversi , soffrono la loro alienazione da sé.
E chiamare ciò malattia mentale e limitarla ai manuali di psichiatria è una sottovalutazione criminale di un problema enorme ed in gran parte sconosciuto e sottovalutato dalla scienza.
Combattere e battere le deformazioni psichiche che l’imprinting infantile ha imposto è possibile.
Combattere e battere la dissociazione psichica ed il complesso di castrazione è possibile.
Occorre fottere la razionalità e tutte le credenze razionali che si costituiscono come resistenze ostili alla crescita psichica sviluppando in quella macchina potente un’altra forma di intelligenza che quella macchina è geneticamente abilitata a sviluppare.
L’intelligenza intuitiva.
Grazie ad essa e con l’insostituibile soccorso della funzione onirica si può cambiare il sistema operativo distorto o semplicemente folle che l’imprinting infantile ha impresso alla coscienza o a parte di essa sostituendolo con il sistema operativo che il proprio codice genetico ha riservato per ciascun singolo individuo.
Grazie alla funzione onirica ed alla funzione intuitiva (che si sviluppa in po’ alla volta continuando ad interpretare i propri e gli altrui sogni) la filiera codice genetico > contenuti istintuali dell’inconscio > contenuti istintuali del proprio Sé > funzione onirica > intelligenza intuitiva > coscienza diventa operativa e trasforma un sistema operativo folle della coscienza nella c.d. immagine del Sé.
Cioè si rende la propria coscienza edotta su quale sia la reale natura dell’individuo cancellando le più o meno folli credenze che a causa di imprinting infantili distorti infestavano quella coscienza e massacravano l’esistenza dell’individuo.
Questo processo di apprendimento è lungo, faticoso e difficile dato che l’imprinting infantile distorto rende il percorso tutto in salita.
Esso è variamente e parzialmetne descritto in intere biblioteche di psicoanalisi con vaghissime e lontanissime rappresentazioni concettuali.
Fa ridere oppure fa piangere sapere che nei cuccioli di tutte le specie animali, esclusa la specie umana , l’imprinting infantile , il quale dona alla coscienza del cucciolo la coscienza di sé , la coscienza della sua reale natura animale , avviene spontaneamente nei primi giorni o nei primi mesi della vita di quei cuccioli senza che la loro madre o il loro padre abbiano mai “letto” di psicoanalisi.
E mi commuove essere consapevole che io per fare questo lavoro di ricerca in psicoanalisi , lavoro che dura da molto tempo , da troppo tempo, ho imparato più dal comportamento dei miei gatti piuttosto che dai tantissimi libri di psicoanalisi che pur ho letto e studiato.