.
L’esperienza che attinge la coscienza installa una sua radice nell’inconscio la quale la energizza e ne cronicizza l’agire inconscio.
Grazie a questa radice la funzione onirica è in grado di rappresentare il senso di questa esperienza nel sogno.
Se si riesce a comprendere intuitivamente il significato veicolato da questo sogno si verifica una sorta di corto circuito tra la radice istintuale dell’esperienza e l’esperienza stessa così come allocata nella coscienza.
Questo corto circuito disattiva gli effetti negativi (talora nefasti) con i quali quella esperienza interagisce (talora pesantemente) con il comportamento dell’individuo.
Questo processo di disattivazione è esattamente opposto rispetto al processo con il quale l’interpretazione intuitiva di un qualunque contenuto istintuale dell’inconscio attiva un qualche contenuto del Sé.
Mentre qui l’interpretazione intuitiva attiva il significato geneticamente innato nella coscienza là si verifica l’effetto esattamente opposto.
Si dovrebbe presumere che l’attivazione di un qualche significato del Sé geneticamente innato nella coscienza corrisponda in realtà all’attivazione di un pattern comportamentale, di un modello comportamentale , congruente con l’istinto inconscio che lo ha attivato.
“Se hai paura scappa . se hai fame mangia , se desideri sessualmente copula “( previa ricerca ovviamente dell’indispensabile partner consenziente, ma questa è un’altra storia) .
Ovviamente il meccanismo istinto>>modello comportamentale dovrebbe essere sempre mediato dall’ego cosciente che è o dovrebbe essere in grado di controllare l’automaticità di quel meccanismo.