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Diversamente di quanto pensava C. G. Jung la crescita psichica non è un obbligo che insorge verso la metà della vita.
La crescita psichica dovrebbe essere invece il frutto ed il risultato dell’imprinting infantile , con un processo che ove ben avviato da quell’imprinting si sviluppa autonomamente (nella specie umana per circa 18 anni) come accade in qualsiasi specie animale dotata di S.N.C..
Tutte le informazioni (che di solito vengono chiamati significati) indispensabili per costruire nella coscienza dell’individuo l’immagine del suo Sé , della sua reale natura, sono tutti geneticamente preordinate.
La funzione onirica , i sogni, sono il veicolo che porta alla coscienza sotto la forma di simboli quei significati, quei contenuti istintuali dell’inconscio.
Quando la funzione intuizione riesce a trasdurre i simboli in significati la coscienza viene arricchita di un nuovo contenuto , anche energetico, che induce in essa un mutamento verso la crescita psichica e la coscienza del Sè.
La condizione psichica dei genitori (l’ambiente parentale infantile) di solito invece allinea a sé stessa la possibilità dei figli di sviluppare una normale crescita psichica costringendo inconsapevolmente le loro coscienze ad una passiva emulazione delle loro.
Genitori dissociati produrranno perciò figli dissociati, genitori psicopatici produrranno perciò figli psicopatici.
La capacità di sopravvivenza degli individui, la potente capacità di adattamento nonché la plasticità del cervello umano limitano , ma non più di tanto, le conseguenze patologiche di questa devianza iniziale.