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Tempo fa osservando i comportamenti di una mamma gatto e dei suoi cuccioli da poco nati formulavo una intuizione che appariva un po’ sconcertante anche a me.
Dato che quando si fa un lavoro come questo la censura è assolutamente bandita ed anche le idee che sembrano più balzane vanno attentamente valutate per testarne la validità, la cosa non venne scartata.
Non solo.
Quella intuizione si è poi invece rivelata utilissima per capire alcuni meccanismi dell’imprinting infantile anche negli umani.
L’idea era che nel rapporto tra mamma gatta e cuccioli nei primi giorni e settimane di vita esistessero a vari livelli varie forme di comunicazione , alcune definibili come veri e propri linguaggi, che consentivano ai cuccioli di integrare nella loro piccola coscienza i contenuti del loro Sé.
Inoltre grazie alla funzione onirica la loro coscienza poteva trasdurre il linguaggio onirico via via integrando grazie ad esso i contenuti istintuali del loro inconscio.
In pratica con quella idea si attribuiva alla coscienza felina una certa capacità intuitiva , una capacità di interpretare i sogni.
Cosa in effetti piuttosto sconcertante.
Non ho cambiato idea e continuo a pensare che la funzione onirica dei gatti a quello serve.
Con una variante.
Gli umani tendono inevitabilmente ad antropomorfizzare tutto ciò che riguarda gli animali.
Per cui estrarre da dei simboli i relativi significati è necessariamente una attività di pensiero, una attività intuitiva.
Però non è detto che sia effettivamente così.
Noi umani viviamo l’interpretazione onirica , gli insight come una funzione del pensiero, come una conseguenza della funzione intuizione.
Dato che così la viviamo nei fatti.
Ma potrebbe anche darsi che l’attività di integrare significati nella coscienza sia a livello di coscienza felina come di coscienza umana un semplice processo di natura biochimico spontaneo.
I gatti non hanno cioè bisogno di “intuire” i significati dei sogni dato che , poiché nessuno blocca e castra nella loro coscienza il processo di crescita, questo processo avviene biochimicamente liberamente e spontaneamente, presumibilmente mediato ed attivato neurologicamente ogni volta dai sogni, fino alla sua conclusione.
Negli umani invece esiste purtroppo il fenomeno della castrazione infantile del processo di crescita ed allora la Natura ha dovuto inventarsi una contromisura salvifica che è l’interpretazione volontaria e cosciente dei simboli onirici nelle forme mentali che sono specifiche per gli umani.
E così grazie ad essa noi interpretiamo i sogni intuitivamente usando il linguaggio umano.
(segue)