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L’ampliamento della esperienza, che talora si incontra nel proprio percorso di vita, non accade a caso.
Esso è indotto e prodotto , anche nel rapporto con l’altro/a , dal bisogno dei contenuti inconsci segregati di trovare una via di fuga verso la coscienza.
Grazie ai processi emulativi la coscienza dell’uno emula , copia, dalla coscienza dell’altro ciò che di positivo ivi risiede relativamente a quello scopo.
E questa piccola “coscienza di sé” così emulata *diventa la testa di ponte per una possibile crescita psichica, sostenuta dalla terapia ove in atto, oppure , nei casi più favorevoli , meno compromessi , addirittura spontanea.
In parole povere chi in quei deserti psichici ha un quid di più fornisce un piccolo aiuto a chi ha di meno.
(*) Siccome al peggio non c’è fine accade che nel corso dell’imprinting infantile i complessi di castrazione dell’ambito parentale costringono la piccola coscienza infantile a “spazzare via” da essa anche il primo nucleo innato di sé che prima della nascita aveva preso luce in quella coscienza.