Quando un contenuto inconscio importante entra (affiora all’orizzonte della coscienza) con il suo significato mutageno sincronicamente un evento avente lo stesso significato si manifesta nella realtà sensibile, affiora cioè all’orizzonte degli eventi.
Noi sappiamo , grazie alla teoria dei quanti, che se lo spin di un elettrone muta un elettrone della stessa coppia interagente (appartenente allo stesso atomo ma da questo “distaccato”) muta contemporaneamente (quale che sia la sua distanza dall’atomo di origine) il proprio spin.
Ciò in quanto (in base al principio di esclusione di Pauli) è impossibile che due elettroni della stessa coppia interagente possano avere lo stesso stato quantico.
Non si capisce se questa particolare ipotesi relativa allo stato quantico dell’elettrone sia una intuizione rappresentativa del fenomeno di sincronicità, inconscio a Pauli, oppure se non sia il fenomeno di sincronicità ad essere rappresentazione di questo fenomeno atomico, inconscio invece a Jung.
E’ interessante però osservare che W. Pauli (scopritore del principio di esclusione) è stato in terapia da C.G. Jung (scopritore dei fenomeni di sincronicità) e ha fornito a Jung supporto scientifico nel campo della propria stretta competenza.
Che le due intuizioni o prese di coscienza che dir si voglia si siano reciprocamente influenzate grazie al particolare e complesso rapporto che si era instaurato tra i due scienziati ?