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Il soggetto , che ha finito da poco una terapia , lamenta al risveglio un forte irrigidimento del diaframma al quale segue una serie di movimenti dei muscoli addominali che a suo dire aggrava il sintomo.

Dopo qualche tempo impara a controllare quest’ultimo movimento impedendolo volontariamente.

Il fenomeno è una sorta di rappresentazione simbolica complessa della quale ciò che segue potrebbe essere una delle possibili interpretazione gestaltiche:

-         L’istinto sessuale e la libido al risveglio investono il diaframma , quale organo bersaglio rappresentativo della sessualità.

-         L’azione castrante residua della coscienza aziona coattivamente dei movimenti muscolari degli addominali per cercare di bloccare la manifestazione rappresentativa dell’istinto sessuale (e di fatto aggravando il sintomo).

-         L’azione volontaria del soggetto (frutto e rappresentazione della terapia) blocca l’azione castrante.

La cosa fa venire in mente un episodio raccontato da C. G. Jung avvenuto nel corso di un colloquio con S. Freud.

Jung stava illustrando a Freud le sue nuove teorie sul funzionamento della psiche con le quali superva , e di molto , le principali teorie di Freud.

Questa illustrazione suscitava  la forte avversità di Freud.

Jung allora,di fronte a questa reazione castrante,  cominciava ad avvertire una forte sensazione di riscaldamento del proprio diaframma al quale seguiva subito dopo un forte schiocco nella libreria di Freud.

Jung interpretando tale fenomeno come un fenomeno di sincronicità (e sentendo aumentare il sintomo nel suo diaframma) avvertiva Freud che lo schiocco si sarebbe ripetuto cosa che puntualmente avvenne.

Freud ne rimase sconcertato e il giorno dopo tentò del fenomeno una spiegazione iperrazionale che ora più non ricordo.

L’avversione castrante di Freud alle teorie Junghiane reprimeva e reindirizzava l’istinto sessuale e la libido inconscia di Jung (la quale  si esprimeva e si rappresentava nelle sue nuove teorie)   verso il suo diaframma, organo bersaglio rappresentativo della sessualità.

Cosa che  induceva il fenomeno di sincronicità prima descritto.

 

 

 

 

 

 

 

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