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La terapia delle parole, che è l’altro nome dell’analisi del profondo, non è ,come invece appare , il dialogo tra due individui ma bensì il dialogo tra due esseri viventi e potrebbe definirsi  il dialogo tra il pieno ed il vuoto.

Tra il pieno dell’analista che ha riempito il suo vuoto con una "molecola" che è tutto il suo Sé e il disperato ed angosciante vuoto del paziente.

Quel vuoto/pieno con la terapia della parola e l’interpretazione intuitiva dei sogni farà da ponte da By-pass tra l’inconscio del paziente troppo pieno e la sua coscienza  troppo vuota.

Farà da ponte tra i contenuti istintuali dell’inconscio del paziente e la coscienza che di essi deve accoglierne i significati .

Farà da ponte per costruire collegamenti tra quegli istinti negati e la coscienza che ancora pervicacemente li nega.

 

 

 

 

 

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