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Il film è una complessa rappresentazione di un processo di crescita.
Esso dà una rappresentazione di un complesso di castrazione (simboleggiato dal rigidissimo sindaco del paese) sostenuto e determinato dalle concezioni mistiche (il timido seppur riluttante pretino).
L’arrivo di una cioccolattaia e della sua bambina disturba alquanto la “tranquillitè” del piccolo borgo.
Disturba alquanto soprattutto le rigide concezioni bigotte del suo sindaco.
La cioccolataia, che prepara dalla materia prima buonissimi preparati alla cioccolata, rappresenta nel film Anima (la funzione intuizione che trasforma i contenuti dell’inconscio in significati, i cioccolatini).
I quali cioccolatini /significati migliorano la vita sessuale della coppia stanca , spingono il vecchio innamorato a finalmente proporsi alla sua amata, ricostruiscono il rapporto tra la nonna malata ed il piccolo nipote creativo (asfissiato da una madre troppo rigida, segretaria del sindaco), aiuta una moglie a scappare da un marito brutale .
L’attività della cioccolataia suscita ovviamente l’avversione del sindaco/complesso di castrazione che fa di tutto per ostacolare l’attività della cioccolataia .
Intanto arrivano in paese, via fiume, degli zingari , ottima rappresentazione degli odiatissimi contenuti istintuali del Sé.
Nasce ovviamente un buon rapporto tra la cioccolataia e gli zingari ed il marito brutale psicolabile viene indotto, inconsapevolmente per il sindaco , dai sermoni del rigidissimo sindaco stesso a bruciare le barche degli zingari.
L’happy end conclude felicemente il film :
- Con la nascita di un rapporto del Sé (lo zingaro) con la cioccolataia/Anima e con la sua piccola bambina (la coscienza del Sé).
- Con la dispersione delle ceneri della madre (il superamento del complesso materno) della cioccolataia il che rende la donna/Anima stanziale e non più inquieta e migrante.
- Con la conversione (quasi psicotica) del sindaco nei confronti dei cioccolatini/significati ed il riavvicinamento affettivo dell’uomo con la sua segretaria .