Ad un certo punto, al termine del processo di crescita psichica ,  tutte le informazioni che definiscono il Se dell'individuo nel suo codice genetico (informazioni le quali sono destinate alla coscienza al fine  del completamento del processo di crescita psichica) risultano  essere state  integrate in quella coscienza.

E’ possibile allora che il simbolo del Se (cioè la rappresentazione dell’insieme e della totalità di quelle informazioni/significati)  che è stato per tanto tempo di quelle informazioni il veicolo simbolico  esaurisca il proprio ruolo.

In questo senso forse occorrerebbe interpretare “la morte dell'eroe”  che in tanti miti (ma anche in molti film) conclude la vicenda mitologica.

Del resto il processo di crescita psichica deve avere una sua conclusione.

Tanto per dire  l’infanzia e l’adolescenza, dal punto di vista fisico, si  concludono quando si raggiunge , fisicamente , la maturità sessuale e l’età adulta.

Quindi anche il processo di crescita psichica ha o dovrebbe avere  più o meno la stessa scansione temporale.

A proposito di eroi in questa stramba società qualunque essere umano che si comporta come tale (che esprima cioè solidarietà , dedizione , altruismo, amore, ecc.) molto facilmente viene definito “eroe”.

Parrebbe ovvio che questi eroi , esseri umani che si comportano come tali, vengono identificati così  in quanto si proietta su di loro l’immagine del proprio Sé inconscio.

Per cui per la proprietà transitiva si deve desumere che il Sé di ciascuno , ancorchè inconscio, ancorchè  rimosso, ancorchè castrato e segregato è un “essere umano” e  rende perciò , ove reso cosciente ,  umani.

Cosa questa di cui una grande parte di appartenenti a questa specie ha un enorme bisogno.

Mentre la restante parte degli appartenenti alla stessa specie desidererebbe moltissimo che quella parte diventasse umana e si comportasse con questa parte umanamente.

 

 

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