Chi ha un animale domestico , una gattina 
		o un gattino, prima o dopo si dovrà porre il problema se sterilizzare o 
		non sterilizzare il proprio animale.
		Quale famiglia potrebbe tenere con sé una 
		gatta che tra primavera ed autunno partorisce tre volte ed ogni volta 
		sei gattini?.
		Prima o dopo occorre accettare la scelta 
		dolorosa della sterilizzazione rendendosi conto che essa è necessaria 
		anche se amputa l’animale di una parte tanto importante della sua 
		integrità.
		Come può una scelta necessaria , talora 
		indispensabile, essere anche sbagliatissima ed innaturale?.
		Il dilemma viene qui offerto in quanto 
		riguarda anche la specie umana.
		Ad un bambino/a che nasca in un ambito 
		parentale di individui dissociati da sé ineluttabilmente 
		verrà imposta una condizione psichica simile a quella di 
		quell’ambito parentale e ciò implicherà inevitabilmente la castrazione 
		del Sé di quel piccolo/a individuo.
		Con tutto quello che a ciò consegue a 
		livello individuale e a livello di massa .
		Questa cosa che è pur ineluttabile è 
		anche giusta , è anche normale, è anche legittima ?.
		 I 
		sistemi scolastici se fossero avvertiti di ciò non potrebbero addestrare 
		le piccole coscienze verso lo sviluppo della loro funzione intuizione 
		cercando così di limitare i danni psichici causati da
		 quella 
		condizione che  a quei 
		bambini , a quelle coscienze è stata imposta?.
		E se ciò potesse avvenire quali vantaggi 
		economici ne potrebbero trarre nel lungo periodo i sistemi sanitari 
		nazionali in termini di diminuzione di patologie mentali e fisiche da 
		quella condizione psichica di partenza indotte?.
		Nell’antica Cina in un ammirevole 
		sussulto di saggezza (e di umanità) furono inventati gli ispettori 
		podali che avevano la funzione di accertarsi che alle neonate non 
		venissero fasciate strettamente i piedini 
		sulla base di una barbara e dolorosissima tradizione di quel 
		paese .
		Le moderne società saranno capaci di 
		dotarsi di insegnanti scolastici che siano in grado di “sciogliere” per 
		quanto possibile le piccole  
		coscienze dalla strettissima “fasciatura” che la condizione dissociativa 
		e la castrazione primaria , imposta inconsapevolmente dal proprio ambito 
		parentale , ha imposto ad esse ?.