Per quanto non possa essere
scientificamente dimostrato parrebbe ovvio ipotizzare che tra codice
genetico di ciascun individuo, quale che sia la sua specie di
appartenenza, e realtà sensibile , ambiente esterno,
esistano delle forme di comunicazione interattiva .
Grazie alle quali
l'individuo ed i suoi comportamenti
modificano l'ambiente e quest'ultimo a feedback retroagisce a
livello di codice genetico sua volta quel codice modificando.
Normalmente quando si parla di ambiente
esterno tutti comprendono a cosa ci si riferisce.
Meno intuitivo è che la psiche umana
tende a considerare la coscienza dell'individuo "ambiente esterno".
Mentre
per tutte le altre specie viventi
la coscienza , grazie ai neuroni a specchio, porta in se una
rappresentazione assolutamente fedele e dinamica di quell'ambiente non è
così scontato per la specie
umana.
Per questa specie la coscienza in un gran
numero di casi porta in se la rappresentazione fedele e statica
dell'ambito psichico parentale infantile nella quale essa si è formata
nella infanzia.
Ed è perciò possibile che quel rapporto
di comunicazione interattiva tra ambiente e codice genetico avvenga
invece tra una configurazione di coscienza
statica ed arcaica
(arcaica da una infinita di generazioni
e quel codice.
Mentre invece il rapporto di
comunicazione tra ambiente reale e codice genetico è totalmente bloccato
dalla condizione dissociativa dell'individuo esattamente come è bloccata
la comunicazione tra l’inconscio e quella coscienza.