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Dice un sogno:”Uno studente ha trovato la sim del rettore della Università di Pd.Avvitando la punta di un cilindro metallico ad un foro centrale della sim ha hackerato i dati della sim. Provando ad avvitare la sim casca per terra e rischia di essere persa. La restituiamo al rettore dicendo preoccupati che hanno copiato i dati di tutta l'universtà, lui dice che nella sua sim c’era solo una parte di quei dati ,solo quelli che gli servivano per lavorare. Meno male.”
L’imprintig infantile (il ferro che si avvita nella sim) ha “hackerato” la possibilità della crescita della coscienza percettiva (La sim del rettore). Ma sono stati danneggiati solo i contatti e le foto cioè i collegamenti con il patrimonio istintuale e la storia personale. Non tutti i dati della totalità dell’individuo (dell’Università).
Per capire meglio è necessario richiamare qui un antico mito, quello di Sansone e Dalila.
Dalila tradisce Sansone e gli taglia i capelli da cui egli traeva la sua enorme forza.
E successivamente Sansone viene accecato.
La perdita dei collegamenti (i capelli) tra la coscienza ed il patrimonio istintuale dell’individuo determina la condizione dissociativa ed il conseguente accecamento (l’incapacità di capire) dell’individuo sia rispetto a sé stesso sia rispetto alla realtà sensibile.
Nel caso della “sim del rettore” la perdita dei dati causati dall’imprinting riguarda esattamente i suoi contatti (i collegamenti con il patrimonio istintuale dell’individuo) nonché la capacità di capire il senso delle sue esperienze personali vissute (le foto) .
Con il rischio della perdita completa della coscienza percettiva (con le evidenti conseguenze sui sensi dell’individuo, sulla sua capacità percettiva sensoriale).