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Scrivendo quella cosetta intitolata “Io sono la legge” sentivo che mi stavo divertendo.

E ‘sta cosa succede quando si scrive qualcosa frutto di una ispirazione  che ha radici profonde e che a qualcosa di profondo dà in qualche modo sbocco.

Si capiva che quel piccolo scritto diceva (metadiceva)  qualcosa ed aveva da dire qualcos’altro.

Il Sé è un simbolo che rappresenta la totalità dell’individuo , la sua reale natura di essere vivente (poco importa che si tratti di un bipede, di un quadrupede ,di un rettile ,di un pesce, di un volatile , di un lombrico o di quant’altro).

Integrare la coscienza del Sé significa integrare nella propria coscienza tutte le informazioni/significati che descrivono e definiscono quella reale natura.

Questa cosa si chiama sinteticamente :“Immagine del proprio Sé”.

Questo insieme di informazioni/significati, che spazza via dalla coscienza dell’individuo tutte le protesi , le false credenze e diciamo pure le immondizie che prima la soffocavano,  può ben definirsi “La legge del Sé”.

Essa diventa, dal momento in cui quella reale natura è stata riconosciuta ed accolta dalla coscienza,  la sua regola di vita , la sua morale interiore (nel senso Kantiano dell’espressione).

Diventa la sua legge.

Che regolerà a partire da quel momento la vita , tutta la vita dell’individuo.

Al posto della montagna di schifezze che aveva, tormentosamente,  regolato (malamente regolato) quella vita prima di quel momento.

 

 

 

 

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