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Premetto che oggi come oggi lo studio e le tecniche mentali (definite terapia analitica e autoanalisi) nonché le diverse tecniche mentali usate dal buddismo sono tra gli strumenti mentali e culturali più avanzati che esistano per fare mutare ed avanzare un attrezzo psichico stupido, quanto mai altri, e pur importantissimo chiamato "coscienza dissociata".

Tanto per capirne l'importanza questo attrezzo stupido ed importantissimo ha tenuto inchiodata la specie umana per millenni in una condizione di sviluppo psichico bloccato* facendole credere, tanto per fare un esempio, che quella specie fosse fornita di una sola intelligenza (l'intelligenza razionale) mentre essa (il suo cervello) era in grado di svilupparne un'altra (l'intelligenza intuitiva) la quale è in grado di capire in settori nei quali l’intelligenza razionale NON PUO’ CAPIRE.

Questa limitazione ed i conflitti intrapsichici da essa imposti (ed agiti nei comportamenti umani) hanno generato una storia della vita nel mondo intrisa di sangue, di distruzioni e di sofferenze inimmaginabili.

La psicoanalisi ha dato la possibilità ad un certo numero di esseri umani tra i tanti individui della specie, insoddisfatti di come vivevano, di diventare psicoanalisti consentendo loro di sviluppare nella propria coscienza una LARVA di funzione intuizione.

E, ad un numero molto più alto, di superare, in tutto o in parte certe loro problematiche.

Grazie soprattutto a C.G. Jung.

Il quale, pur giustamente considerato un grande maestro della psicoanalisi, ha, senza volerlo e senza saperlo, paralizzato lo sviluppo della psicoanalisi (e quindi dei futuri psicoanalisti) ad una teoria delirante.

Definisco come delirante qualsiasi teoria scientifica che non abbia riscontro (sia esso sperimentale o no) con la realtà dell'esistente.

Per quanto riguarda Jung posso immaginare che quel blocco fosse dovuto ai suoi tempi ed alle condizioni sociali di allora (si era ai tempi del nazismo e del fascismo, forse il tempo del massimo sviluppo possibile dei più feroci e crudeli complessi di castrazione almeno per quanto riguarda la storia umana recente)  nonché di una ancora limitata conoscenza della fisica quantistica.

 Eppure Jung aveva intuito che essa era il pezzo di strada da percorrere.

E lo aveva capito, io credo, quando aveva scoperto i fenomeni di sincronicità.

Che solo i meccanismi della fisica quantistica possono ben spiegare.

Ma non erano ancora i tempi giusti.

E l'aiuto che pur W. Pauli, Nobel per la fisica e suo paziente, gli ha fornito non sono bastati a sviluppare quella intuizione.

Ma detto questo come mai tutti gli psicoanalisti junghiani i quali dopo Jung hanno fatto terapia didattica per diventare psicoanalisti si sono fermati alla teoria ultima (e come ho detto delirante) di Jung?.

E non hanno portato più avanti di così la teoria in psicoanalisi?.

Potrò sbagliarmi ma credo che ciò sia dipeso dal fatto che i psicoanalisti didatti, che avevano ultimato la formazione, hanno creduto, proprio a causa di essa, di essere diventati psicoanalisti formati.

E si sono seduti.

Anziché credere in sè stessi, superare la teoria di formazione e andare avanti con l'autoanalisi.

Buttando a mare ciò che di Jung non li convinceva più e andando verso la coscienza di sé.

Verso il proprio Sè (evidentemente tradito da quella teoria), Sé negato e rinnegato proprio da coloro che più di altri in sé  stessi (e non in una teoria diventata ideologia) avevano il dovere di credere.

(*) E bloccando con ciò, oltre a distorcere tragicamente e drammaticamente la storia della specie umana e della vita nonché quella del Pianeta e del suo ambiente naturale, ogni ulteriore conoscenza scientifica possibile.

 (scritto il 5/4/23)

 

 

 

 

 

 


 

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