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In questo villaggio in molti incroci ci sono delle bacheche metalliche sulle quali le varie agenzie di pompe funebri appendono degli avvisi sui recenti defunti con i loro nomi e le loro foto.

Molte persone di solito si accalcano attorno a queste bacheche  cercando tra le varie foro volti conosciuti.

“Oh è morta la signora xxx , abitava nel mio quartiere , una così brava persona!”.

.“Oh è morto il signor yyyy .Ma allora non è vero che la malerba non muore mai !.".

E così via.

Se si riscontra la foto di una persona conosciuta si commenta altrimenti tutte le altre passano inosservate.

E molti si accalcano attorno a queste bacheche.

I morti che costoro ricercano non sono per nulla morti.

Essi vivono in quanto i c.d. morti spesso sono rappresentazioni simboliche di cose ben vive e vegete che sono dentro di noi , nel nostro inconscio.

Là sepolti da una coscienza da essi terrorizzata non perché i morti possano  resuscitare ma perché se venissero integrati in quella coscienza quei “morti” la muterebbero profondamente.

E le difese e  le resistenze ottuse di quella coscienza uno status quo , spesso patologico e patogenico,  strenuamente difendono.

 

 

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