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La coscienza percettiva , presumibilmente densa di neuroni a specchio, “fotografa” istante per istante l’ambiente reale esterno e restituisce all’ego l’immagine sensoriale del mondo.
Quanto meno ciò che l’ego crede essere l’immagine sensoriale del mondo.
In realtà ciò che l’ego percepisce è l’immagine sensoriale elaborata da quella coscienza, elaborazione che risente di tutte le deformazioni che questa coscienza impone a questa immagine sulla base della sua più o meno distorta configurazione psichica.
Per cui l’individuo può vedere ragni che escono dal muro o oggetti misteriosi vagare nel cielo.
Può vedere bellissima la donna che ama , che forse tanto bella non è (Ah, l’amore!) o sentire voci od odori inesistenti.
O non sentire alcun odore o non vedere alcuna immagine pur essendo i corrispondenti sensi perfettamente funzionanti.
L’immagine sensoriale elaborata dalla coscienza percettiva è , per l’intero individuo, ambiente reale.
E questo “ambiente reale” (che è invece immagine solo psichica e che si potrebbe ben definire “immaginaria”), ove deformato dalla condizione dissociativa o dal complesso di castrazione della coscienza percettiva, interagisce, con tutti i sui limiti patologici e patogenici, con l’intero individuo.
Ivi compreso presumibilmente , come già detto , con il suo codice genetico che a questo “ambiente” con tutte le sue deformazioni reagirà con mutamenti a retroazione.
(Inciso: Nessuno ha mai visto l’immagine reale della realtà sensibile.
Ciò che vediamo , ascoltiamo, odoriamo, ecc. è l’elaborazione fatta dalla coscienza delle frequenze elettromagnetiche riflesse dall’oggetto oppure delle onde sonore così come percepite dagli attrezzini nelle orecchie e le cui frequenze sono ancora una volta elaborate dalla coscienza percettiva oppure da ciò che i peletti delle narici leggono nella materia che li invade e le cui frequenze i fili del sistema nervoso portano alla coscienza la quale sua volta li elabora fornendo all’ego una INTERPRETAZIONE di questi segnali.
Solo questo possiamo vedere ,ascoltare, odorare, toccare , gustare e di questo, con tutte le distorsioni di cui si è detto, dobbiamo accontentarci).
Quell’ambiente mentale , formatosi nel corso dell’infanzia . nel corso della sua formazione evoca ed attiva , a livello più profondo, configurazioni psichiche analoghe ed emulative rispetto a quella che l’ambente parentale infantile sta imprimendo nella coscienza percettiva.
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