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E altamente probabile che, ove le configurazioni psiche parentali fossero favorevoli (in quanto non dissociate dai loro contenuti istintuali), la coscienza materna (relativamente ai figli) e la coscienza paterna (relativamente alle figlie) funga da transito temporaneo e provvisorio per il passaggio iniziale di contenuti istintuali inconsci dagli inconsci dei rispettivi figli, grazie al transfert ed al controtransfert.
E ciņ fino a quando la funzione intuizione dei figli non sia in grado di provvedere autonomamente al transito di quei contenuti fino alla coscienza infantile, sotto forma di significati.
Certo se questa forma di "penetrazione" da parte dei contenuti istintuali infantili relativamente alle coscienze dei genitori viene malamente interpretata, colpevolizzandola e criminalizzandola (Oh Dio l'Edipo!!) al danno si aggiunge la beffa.
Durante la fase in cui la coscienza materna o paterna fa da stampella, da protesi di sostegno al processo di integrazione della coscienza del figlio o della figlia si struttura tra i due una dipendenza.
Si struttura nella psiche infantile un complesso definibile come complesso materno o paterno.*
Il quale continuerą a svolgere la propria funzione fino a quando la coscienza infantile non si sarą resa autonoma nello sviluppare da sč il proprio processo .
Appare evidente che se quel processo bruscamente viene interrotto o altrettanto bruscamente gli viene impedito di iniziare quella dipendenza rimarrą attiva per tutta la vita dei figli.
Coltivando una patologica dipendenza per una figura materna o paterna fantasmatica
(*) Ogni dipendenza, quale che sia la sua forma di espressione, č sostenuta da uno specifico complesso.
E quindi i complessi psichici sono i motori energetici che alimentano e mantengono attivi e perenni ogni protesi, ogni stampella (nella forma di dipendenza) che sostituiscono corrispondenti contenuti istintuali del Sč assenti dalla coscienza.
(scritto il 26/3/23)