.       .

Nel soggetto in terapia è costante la paura che "cose" del passato possano apportare danni a "cose" del futuro.

È cioè percepita confusamente che i danni provocati dall'imprinting alla coscienza infantile possano riflettere e riprodurre i loro effetti dannosi rispetto ai comportamenti ed alle aspettative future del soggetto stesso.

Ma è presente anche la consapevolezza che questi due "termini temporali",  quel passato e questo futuro, si vadano, con la terapia,  progressivamente avvicinarsi tra di loro.

Per potersi infine reciprocamente annichilire, aggiungo.

                                                        (scritto il 13/2/25)

 

 

 

 

 


 

Torna alla home pageTorna alla pagina indici Febbraio