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Io lo so che non si fa, che è poco serio, che è irrispettoso, che è politicamente scorretto, che si offendono un sacco di brave persone, che è proprio da villani ignoranti ed analfabeti e ancora di più con quanto di peggio si possa aggiungere.
Lo so che chiunque, più o meno inclita, che legga questo lavoro , per quanto si sia cercato di usare un linguaggio il più piano possibile, penserà :ma questo che cazzo vuole?.
Lo so che se invece lo leggerà il colto , soprattutto se sa di psicoanalisi (dio ce ne scampi!) , penserà di avere trovato il mitomane, il pazzo scriteriato, il folle manicomiale , il delirio personificato.
Lo so, lo so bene.
Ma io debbo proprio dirlo !.
Se quel cazzone di Sigmund Freud avesse chiamato quello che lui riteneva essere il suo super ego “supercazzola” non sarebbe cambiato nulla nel campo della conoscenza umana.
Se invece lo avesse chiamato “coscienza castrante dominata da un monumentale complesso di castrazione” non avrebbe trovato un scemo come me, ma proprio uno scemo qualunque, che lo può oggi impunemente ed imprudentemente sbertucciare.
Per me oggi la psicoanalisi è come un venerabile grande armadio di pregiato noce dove i tarli hanno abbondantemente pasteggiato.
Aprendolo ne esce un disgustoso tanfo di vecchiume ed i tanti vecchi libri sugli scaffali sono talmente impregnati di umidità che a prenderli si dissolvono in nuvole di fastidiosa polvere.
Se ne salvano ben pochi.
Converrebbe mettere questi pochi testi in un bell’armadio Ikea di puro panforte e mandare tutto il resto al macero.
E quei nuovi grandi scaffali , quasi del tutto vuoti, cominciare a riempirli con tutto quello che varrà fuori di nuovo a partire da oggi in poi.