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Il limite che parrebbe insuperabile della fisica quantistica è da una parte l'interazione tra osservazione e fenomeno il che rende inconoscibile la sua reale natura dato che ciò che la osservazione viene in realtà a conoscere è la mutazione che in quel fenomeno ha indotto la osservazione stessa.
Dalla altra parte il principio di indeterminazione di Werner Karl Heisenberg impedisce , anche questo, la reale conoscenza dei fenomeno.
Se un fisico sviluppasse in sè un processo completo di crescita psichica sviluppando dapprima la sua negletta funzione intuizione fino a conquistare in consapevolezza la coscienza del suo Sè scoprirebbe che la sua coscienza ,che ha già acquisito un notevole sviluppo della funzione razionale oltre che una notevole conoscenza scientifica nel campo specifico , comincerebbe a funzionare in modalità quantistica.
Cioè ad un livello ben superiore rispetto a prima.
Ma qui nasce una osservazione ed una opportunità.
Se la coscienza funziona in modalità quantistica il rapporto tra essa ed i fenomeni di meccanica quantistica non dovrebbero più essere ostacolati del solito rapporto osservatore/fenomeno osservato , così inibente quando è la razionalità e gli strumenti razionali ad indagare.
Dato che il rapporto tra osservatore e fenomeno sarebbe dello stesso livello :Coscienza quantistica/fenomeno quantistico.
Le possibilità che si aprirebbero a quel fisico nel campo della ricerca sarebbero tutte da scoprire e potrebbero rivelare grosse sorprese