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La Natura vuole farsi conoscere nei suoi più profondi meccanismi.
E’ necessario per approfondire quella conoscenza non stare seduti sulla propria intelligenza razionale (e della quale siamo così tanto fieri , beandocene), ma sviluppare in sè l’altra intelligenza , l’intelligenza intuitiva, la quale ci mette in condizione di comprendere i significati dei linguaggi simbolici.
Per sviluppare tale diversa intelligenza occorre però rimettere in discussione sé stessi.
E qui scattano i mille freni inibitori e le mille resistenze ed i mille terrori della coscienza.
La quale , se dissociata , persegue il solo fine della conservazione del proprio status quo per quanto distorto, patologico, patogenico e malefico esso possa essere.