.

La filmografia statunitense si caratterizza , quando descrive la vita nelle carceri o nei manicomi , per la disumanità con la quale vengono trattati i carcerati o i malati di mente ivi reclusi.

E’ pensabile che queste rappresentazioni filmiche (i moderni miti) possano essere rappresentazioni simboliche dell'inconscio .

E gli individui ristretti rappresentazioni simboliche dei contenuti istintuali dello inconscio ivi "reclusi" o di pericolose e patogeniche esperienze infantili castranti .

In questi film sono quindi rappresentati pericolosi criminali dai quali doversi difendere oppure individui ingiustamente imprigionati , soggetti a sevizie , ecc..

Quei contenuti inconsci sono anche rappresentati come pericolosi malati di mente (da tenere ovviamente perennemente reclusi e sedati) .

In un caso (nel film “Qualcuno volò sul nido del cuculo”*) viene infine rappresentata "la fuga del Sè dall'inconscio" (l'evasione dell'indiano dal manicomio).

Per inciso il richiamo nel titolo di questo film al cuculo richiama un comportamento parassitario di questo uccello il quale deposita l'uovo nel nido di altri passeracei  il cui pulcino , alla schiusa, fa cadere dal nido le altre uova e perciò viene nutrito in esclusiva raggiungendo dimensioni che sono ben diverse rispetto a quelle della nutrice.

Comportamento questo che richiama metaforicamente quello dei significati del falso sè  che colonizzano la coscienza dissociata a totale scapito dei significati del Se dell'individuo.

(*) Nel linguaggio comune negli Usa i manicomi sono anche chiamati “nidi del cuculo”).

 


 

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