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Il Sé è un simbolo e quindi una rappresentazione della reale natura animale , istintuale e genetica dell’individuo.

E’ l’etichetta simbolica che ci individua come appartenenti alla specie umana e non a quella  felina o a quella dei rettili , ecc..

Quando la coscienza nega il Sé dell’individuo essa gli nega la sua identità e la sua stessa vera vita.

Se non si è coscienti del proprio Sé non si è vissuta la vita che geneticamente era destinata a ciascuno e ciascuno vive perciò un vita altra da sé che l’imprinting infantile gli ha letteralmente ficcato dentro la testa.

Il fatto che il Sé negato dalla coscienza corrisponda ad una vita all’individuo destinata e dallo stesso mai vissuta, se non forse in microscopica parte, rende probabilmente conto delle tante credenze circa l’esistenza di vite precedenti o di vite future nell’aldilà.

E’ impossibile far capire che quello che si crede essere “l’aldilà” è in realtà “L'aldiquà" cioè oltre lo sbarramento interiore che la propria coscienza oppone nei confronti del proprio inconscio, dei propri istinti, del proprio Sé.

Della propria stessa vita.

Tanto si opera e si desidera vivere quella misterica vita futura nell’aldilà o una altrettanto misterica rinascita in una vita precedente o susseguente mentre  si dimentica (perché di essa la coscienza ha una paura fottuta) la vita che ci è stata destinata qui ed ora e della quale non abbiamo nessuna o ben poca contezza.

Meglio scappare e rifugiarsi in un qualche misterioso "aldilà" piuttosto che vivere qui ed ora il nostro interiore e assolutamente reale "aldiquà".

 

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