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Il fare pulizia in casa , in auto nonché l’igiene personale sono una gran bella cosa.
Esse rispondono a due pulsioni coattive ed insieme le rappresentano:
La prima è il bisogno coatto di rimuovere dalla coscienza gli “odiatissimi” , di solito, contenuti istintuali dell’inconscio che testardamente e continuamente tentano di affiorare alla “soglia” di quella coscienza.
La seconda è invece il bisogno , questo giusto e salutare, di liberare la propria coscienza dalle infestanti e perniciose protesi del falso sé.
E qui siamo nella cosiddetta normalità che peraltro tanto normale non è.
Quando però quel bisogno di pulizia diventa una ossessione compulsiva qui si rende manifesto un complesso di castrazione più o meno feroce ed agguerrito.
In questo caso non siamo più di fronte ad una “semplice “ condizione dissociativa della coscienza ma bensì a qualcosa di molto più severo.
In questo caso occorrerebbe avvertire questa famiglia del pericolo più che concreto di imporre ai loro figli (cosa peraltro che è già avvenuta nella loro infanzia), e di continuare ad imporre e perpetuare, una condizione psichica di grande pericolosità che renderà la vita di quei figli a dir poco problematica.
Legato alla casa è il bisogno della “casa bella”.
Qui è il bisogno narcistico che si esprime nella estetica dell’arredo ed in tutto ciò che secondo il Narciso rende la casa “bella”