Terminator è uno magnifico gatto persiano dal pelo fulvo e lungo.
Un giorno appare lungo il percorso ciclabile al guinzaglio di una splendida ragazza, forse moldava.
Il grosso gatto è stato tosato come se fosse un leoncino , cosa molto adeguata al suo grugno perennemente feroce.
In un giorno di pioggia Terminator si presenta da solo al cancello ed entra in giardino.
Le due gattine estasiate gli si fanno incontro e dopo un nanosecondo il gattone è avvinghiato ferocemente ad una delle due.
Alte grida e strida.
La gattina così aggredita schizza via spaventata e non fa in tempo ad allontanarsi che il gattone si avventa anche contro l’altra gatta la quale si divincola e scappa nel giardino a fianco.
Terminator esce e si avvia verso l’ingresso dell’altro giardino per completare l’aggressione.
Per strada incontra un pacifico maschio di una vicina il quale , il gatto non la vicina, dopo l’aggressione, altre strida e grida, scappa via zoppicando penosamente.
La pioggia non fa bene a quel gatto feroce.
Stamattina , mattina piovosa e temporalesca, Terminator si presenta un’altra volta al cancello.
I due maschi di casa spariscono in un baleno e le due gatte si rifugiano invece in casa guardando ansiose la porta per paura che il bestione si faccia vivo.
A questo punto accompagno Terminator fuori dal giardino rimproverandolo amichevolmente per il suo cattivo carattere.
Cose strane succedono con i gatti .
E questa storia sembra si possa leggere anche come una lontana metafora su come funziona la coscienza umana, le sue quattro funzioni e l'invasivo , invadente e pericoloso complesso di castrazione.